Propaggine

Si raccogliendo fissando al terreno, con un ferro piegato ad U, un ramo di geranio privato di alcune foglie(figura1 e 2), lasciandolo attaccato alla pianta e coprendolo leggermente di fine terriccio laddove tocca il suolo. Dopo circa un mese dai nodi interfogliari interrati spuntano le prime radici (figura 3) e si può recidere il ramo dalla pianta madre (figura4) e invasarlo a parte in terriccio misto a sabbia. Questo metodo, applicabile naturalmente solo alle piante piantate in terra o con lunghi rami flessibili come gli Edera, ha il vantaggio di poter radicare rami di dimensioni rispetto maggiori alle normali talee.



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Talea di pelargonio (Metodo inglese)

Uso della vitamina C
Nella nostra esperienza abbiamo ottenuto maggiori successi dall'immersione delle talee in soluzione di vitamina C. In farmacia potrai acquistare la vitamina C in polvere. Per ottenere una soluzione forte mescolare mezzo cucchiaino da the di polvere con la quantità di acqua che può essere contenuta in due portauovo. Una volta mescolato il tutto versare in una bottiglia scura. Utilizzare oggetti di plastica solo per mescolare: il cartellino di una vecchia pianta servirà allo scopo. Nel caso non sia possibile procurarsi la polvere di vitamina C, scioglierne una compressa effervescente in un po' d'acqua andrà più che bene. Un avvertimento riguardo alla polvere di vitamina C: essa viene anche utilizzata per “tagliare” la cocaina, pertanto non sorprendetevi se vi attirerete gli sguardi insospettiti dei farmacisti!!! Affermate onestamente che vi serve per immergervi i vostri gerani. Infine non coprite con sacchetti di plastica le vostre talee. Assicuratevi che le radici siano umide, anche se la pianta necessita di aria fresca ed asciutta e di piena luce. Buona fortuna. Ma vi avvertiamo: fare taleedipendenza!!!



1)ora è il momento di tagliare il tuo geranio. Questo arresterà la crescita della pianta in altezza ed incoraggerà lo sviluppo dal basso rendendone l'aspetto più cespuglioso. 




2)prendendo una cesoia recidere sopra il nodo (punto di congiungimento di gemme fogliari). Questo permetterà alla pianta di cicatrizzare rapidamente.




3)per rifinire la parte recisa tagliare esattamente al di sotto del primo nodo. Rimuovere le foglie più basse, le gemme e ripulire da tutte le stipole (che sono i frammenti deteriorati dalla crescita).




4)Pronti per piantare! Immergere le talee in soluzione di vitamina C e quindi piantarle in terriccio generico umido. Collocare in posizione calda e ben soleggiata.(Per il nostro clima è consigliata la posizione in ombra.)
Piera

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Talea di pelargonio

Oggi spiego passo passo come fare una talea di geranio o pelargonio, il momento migliore è la primavera o l'autunno.



Puliamo la superficie di lavoro, i vasi e muniamoci di un coltello sterile.



Da una pianta madre con un taglio netto si prende l'apice di un ramo lungo circa 10-15 cm, tagliate fiori, boccioli e così anche le foglie in basso



Se ne devono lasciare solo due-tre in cima.



Interrare la talea per 4-5 cm in modo che uno dei due nodi interfogliari restino sotto terra, premere leggermente il terriccio e innaffiare abbondantemente, poi bagnare ogni tanto fino a radicazione avvenuta, i vasetti devono essere piccoli, vanno bene anche quelli degli yogurt, basta fare i fori sotto e vanno tenuti all'ombra. Di solito non ci mettono molto a radicare, l'ormone radicante è consigliato per i pelargoni nani o in miniatura, gli altri radicano facilmente.

Piera

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Rinvaso

Quando la pianta sarà rigogliosa occorrerà rinvasarla in un vaso più grande, è buona regola scegliere sempre vasi di due misure più grandi. Per i rinvasi è opportuno aspettare che il terriccio sia asciutto, sarà più facile uscire la pianta dal vaso. L’operazione va ripetuta sempre con lo stesso procedimento, fino ad arrivare alla grandezza definitiva del vaso. Anche nel caso in cui la pianta viene lasciata nello stesso vaso, si dovranno effettuare dei rinvasi periodici. Per questo si toglie la pianta dal vaso, si rompe una parte delle vecchie radici, si rimette la pianta nel suo stesso vaso e poi si versa il nuovo terriccio intorno alle radici. Quindi si passerà all’innaffiatura e si porrà il vaso in zona ombreggiata o tiepida a seconda della stagione. Per i vasi che superano i 30 cm di diametro si potrà togliere con una paletta tento vecchio terriccio quanto sarà possibile, senza rovinare la pianta, in seguito si verserà del terriccio nuovo a riempimento delle buche. Una buona sequenza per piante di pelargoni zonali, a foglia profumata e regali sarà la seguente: partendo da un vaso di 9 cm di diametro si passerà a 12 , quindi al 18, al 26, al 32, al 45.

Se occorrerà un effetto immediato basterà mettere diverse piante della stessa varietà nello stesso vaso, la crescita sarà uguale per tutte e dopo poco tempo sembrerà una sola grande pianta.

Ad esempio:

3 piante del vaso di 9cm in un vaso di 18cm;

3 piante del vaso di 12 cm in un vaso di 26cm.

Dopo un po’ di tempo si tratterranno come pianta singola e le rinvasature saranno quelle di una pianta grande.


Piera



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L'Invasatura

Consiste nel piantare per la prima volta una talea un poco radicata, o una piccola pianta levata dalla terra, in un vaso. Per la talea, è consigliabile un vaso di plastica di 8-9 cm. L’invasatura deve essere fatta con attenzione, si fa cadere un po’ di terriccio sul fondo del vasetto, poi con due dita si tiene quasi sospesa la talea nel mezzo del vaso, prestando attenzione all’altezza; il colletto della piantina alla fine dovrà essere leggermente più alto rispetto al piano di terra., questo perché dopo l’innaffiatura la pianta scende un po’ venendosi a trovare alla giusta altezza. Con l’altra mano si versa il terriccio intorno alla pianta in modo da riempire il vaso e infine si effettua una leggera pressione perché la pianta sia ferma, si procederà alla prima innaffiatura con un innaffiatoio.

A volte i terricci in commercio sono leggermente umidi e allora in questo caso dobbiamo fare attenzione al momento di pressare, per non rischiare di compattare troppo il terriccio che comprimerebbe le tenere radici. In questo caso è consigliabile innaffiare il giorno dopo e comunque tutto dipende anche dalla stagione, alla fine dell’inverno l’acqua va usata con moderazione, in estate bisognerà somministrarla un po’ più generosamente. Si procederà con una cimatura apicale, questa operazione deve essere fatta con un coltellino affilato e pulito o con il pollice ed indice. La pianta va posta in una zona ombreggiata se il periodo è di forte luminosità, in un posto tiepido se il periodo è freddo. Dopo un po’ di tempo, si controllerà la consistenza delle radici, per decidere il rinvaso. Per il controllo si deve attendere che il terriccio sia asciutto e compatto per non rompere la zolla.

Poi si terrà il gambo tra l’indice e il medio e si girerà la pianta con la cima in giù.

Se la pianta non dovesse uscire si darà un leggero colpetto al vaso contro il bordo del tavolo da lavoro, in modo da facilitare l’uscita della zolla. A questo punto si potrà vedere lo stato delle radici, se queste sono bene evidenti e girano formando un vasetto compatto, è il momento di passare ad un vaso più grande. Se l’invaso verrà fatto nei mesi freddi il primo controllo avverrà dopo un mese, se invece verrà fatto nei mesi caldi il primo controllo avverrà dopo 20 giorni.


Piera



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Coltivazione in vaso

E’ preferibile coltivare i pelargoni in vasi di coccio, il cotto è un materiale poroso e permette la respirazione delle radici e facilita la prevenzione di danni derivanti da un eccesso di umidità. Certo i pelargoni possono vivere anche in vasi di plastica e in questo caso occorre avere un poco di cura per evitare i ristagni di acqua. Il vaso di plastica è consigliabile al momento dell’invasatura di una talea: le nuove radici che si formeranno trovando una superficie liscia , non si attaccano al vaso, come accadrebbe con un vaso di coccio, e così sarà più facile togliere la piantina dal vaso piccolo per rinvasarla in uno più grande. Se i vasi che avete non sono nuovi,assicuratevi che siano ben puliti, , per scongiurare eventuali malattie alla nuova pianta.

Per una buona crescita delle piante un altro elemento importante è il terriccio. Esistono in commercio dei terricci già preparati, è fondamentale controllare il pH, questo dovrà oscillare tra il 5,5 e 6,5, indispensabile è che si tratti di un terriccio ben drenante, preferibile se contiene il 15-20di pomice in granuli. Si può utilizzare anche della terra mescolata alla pomice o sabbia di fiume grossolana e se decidiamo di usare questo tipo di composto sarà necessario innaffiare con un preparato contenente un fungicida e un antibatterico.


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Coltivazione in piena terra.

I pelargoni vanno coltivati in piena terra ove è possibile e a condizione che non ci siano ristagni di acqua. Se scegliamo un’aiuola che non abbia un terreno con drenaggio sufficiente sarà opportuno fare uno scavo di 50-60 cm e unire alla terra abbondante pomice in granelli, altrimenti buona sabbia di fiume previa disinfestazione con un preparato a base di fungicida e antibatterico. Oltre a ciò occorre mettere un po’ di letame maturo in fondo alla buca e poi ricoprire con terriccio.

Interreremo i pelargoni prestando attenzione a non interrarli troppo, il colletto della pianta va lasciato leggermente fuori dalla terra, le innaffiature faranno abbassare le piante. Se volete preparare un’aiuola con pelargoni zonali in un metro quadrato si possono mettere circa 6 piante.

Se volete allestire una bordatura mettete uno zonale ogni 30cm, per una bordatura di grande interesse poneteli sempre a 30cm ma su due file, in maniera che si formi uno zig-zag.

Se optate per i macrantha aumentate la distanza a 40 cm.

I pelargoni vanno coltivati in piena terra ove è possibile e a condizione che non ci siano ristagni di acqua. Se scegliamo un’aiuola che non abbia un terreno con drenaggio sufficiente sarà opportuno fare uno scavo di 50-60 cm e unire alla terra abbondante pomice in granelli, altrimenti buona sabbia di fiume previa disinfestazione con un preparato a base di fungicida e antibatterico. Oltre a ciò occorre mettere un po’ di letame maturo in fondo alla buca e poi ricoprire con terriccio.

Interreremo i pelargoni prestando attenzione a non interrarli troppo, il colletto della pianta va lasciato leggermente fuori dalla terra, le innaffiature faranno abbassare le piante. Se volete preparare un’aiuola con pelargoni zonali in un metro quadrato si possono mettere circa 6 piante.

Se volete allestire una bordatura mettete uno zonale ogni 30cm, per una bordatura di grande interesse poneteli sempre a 30cm ma su due file, in maniera che si formi uno zig-zag.

Se optate per i macrantha aumentate la distanza a 40 cm.

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Cimatura apicale

Questa operazione consiste nell’eliminare manualmente il germoglio dell’apice vegetativo, va fatta in tutto il periodo vegetativo, primavera ed estate. Eliminando una piccola porzione apicale si ottiene dopo qualche tempo la formazione di tanti piccoli rametti laterali, così si evita che le piante restino con pochi lunghi rami, qualche foglia e un fiore in cima.
Attenzione agli imperiali: con gli Imperiali si deve fare attenzione a non eseguire potature o cimature dopo l’inverno, come si fa con gli altri pelargoni per infoltirne la chioma e ottenere più fiori: al contrario, con questi pelargoni si rischierebbe di eliminare le gemme pronte per l’unica fioritura primaverile; eventuali tagli possono essere fatti in luglio, in modo da stimolare la nascita di getti laterali.


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Potatura

I gerani non necessitano di una vera e propria potatura, ma piuttosto di una ripulitura e rimessa in forma dopo il riposo invernale, non si toccano invece gli imperiali che altrimenti perderebbero la loro unica fioritura. Il periodo migliore per le potature è alla fine dell’inverno, al primo tepore primaverile si tagliano i rami stenti o malati e si riporta la pianta alla forma voluta. E’ bene sapere che quando si pota un ramo, nei punti del taglio affluiscono gli ormoni e quindi la potatura è per la pianta un invito a vegetare. Quindi non si deve mettere mano alle cesoie in prossimità della stagione fredda, perché la nuova vegetazione che verrebbe stimolata con il taglio non avrebbe buone possibilità di crescita.

Piera

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Concimazioni

Bisogna ricordare che i pelargoni sono originari del Sudafrica, ma che per la quasi totalità provengono da zone dove la terra è piuttosto arida, questo ci fa ritenere che in realtà i pelargoni non abbiano necessità di grandi quantità di fertilizzante, in quanto assai frugali. I tre componenti presenti nei fertilizzanti sono l’azoto (N) il fosforo (P) e il potassio (K) con un numero che si riferisce al titolo e sempre nello stesso ordine. A volte è segnato un quarto numero preceduto dal segno + il quale si riferisce ai microelementi necessari alla buona crescita della pianta (magnesio, calcio, zinco, rame, ferro, manganese, zolfo).
Una buona composizione per i gerani è NPK 10-12-18. L’azoto sviluppa soprattutto il fogliame, troppo azoto fa crescere molto rigogliosa la pianta a scapito della fioritura: concimi troppo azotati sia chimici che , tra quelli naturali, lo stallatico o i lupini brillati a lunga cessione non sono quindi consigliati per i gerani, se non alla fine dell’inverno per ridare vigore alle piante. Il fosforo sviluppa invece le radici, i fiori e i frutti, il potassio dato costantemente garantisce prolungate fioriture.
Un buon fertilizzante, che dà ottimi risultati con quasi tutti i pelargoni, è il concime per pomodori, in particolar modo al momento della fioritura. I fertilizzanti liquidi andranno somministrati ogni cinque annaffiature riducendo le dosi. Durante il periodo più caldo dell’estate e quello più freddo è bene evitare fertilizzanti. Se si usa fertilizzante in granuli andrà cosparso sul terriccio evitando il gambo della pianta, per evitare bruciature allo stesso.
E’ bene ricordare che non si deve concimare la pianta invasata per la prima volta, ma si deve aspettare almeno due settimane.
Bisogna andarci cauti con le concimazioni perchè quando esse sono abbondanti le piante presentano gli stessi sintomi di una pianta poco concimata.
. Le concimazioni dei gerani edera devono essere ben bilanciate e senza eccesso di potassio perché produrrebbe foglie ingiallite o arrossate. Fanno eccezione le piante con foglie variopinte, il potassio dona alle foglie una colorazione vivace.
I gerani imperiali vogliono una concimazione ad alto titolo di potassio per sostenere una fioritura abbondante e lussureggiante. A volte però un titolo di potassio molto alto può indurre una carenza di magnesio che porta un colorito molto chiaro delle foglie.
Per le concimazioni dei gerani a foglia profumata è opportuno adoperare dosi leggermente inferiori per evitare che crescano piante troppo tenere o filate.
Concimazioni ad alto titolo di potassio da somministrare fin dall’inizio della primavera per i pelargoni Unique.

Piera

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