Cacyreus marshalli

Cacyreus marshalli (Lycaenidae-Polyommatinae) lepidottero proveniente dal sud-est dell'Africa

E’ una farfallina color bronzo, il maschio ha sul bordo delle ali una picchiettatura bianca mentre la femmina è più variegata. La sua attività è diurna. Le uova bianche, rotonde e piatte vengono deposte sui boccioli, sui sepali, sui peduncoli e a volte anche sulle foglie dei pelargoni soprattutto zonali ed edera. Le larve dei bruchi verdognoli penetrano nel fusto della pianta iniziando dalle foglie o dall’apice vegetativo, dove scavano gallerie, il fusto viene svuotato fino alla maturità della larva che poi fuoriesce praticando un foro simile a quello del tarlo. La larva si nutre di teneri germogli, fino a formare la crisalide, appesa alle foglie, nasce la farfalla e il ciclo ricomincia (La durata media del ciclo completo è di 62 giorni a 20° C e 33 giorni a 30° C dunque 5 o 6 generazioni all'anno). Il lepidottero sopporta temperature anche basse e in inverno alle nostre latitudini rallenta solo l’operosità. La pianta comincia a deperire, perde i fiori e le foglie ingialliscono, la larva svuota i fusti che anneriscono portando la pianta alla morte. Sfortunatamente questo lepidottero non è ancora ben conosciuto e spesso l’attacco viene scambiato con quello di altri parassiti fitofagi o funghi patogeni (Il fusto annerito, può essere scambiato, per tracheomicosi) La cacyreus marshalli colpisce i pelargoni zonali e gli edera perché la larva ha bisogno di piante con fusto carnoso e succulento, per introdursi ed alimentarsi, più resistenti sono gli odorosi che hanno fusto legnoso.

Controllo
Poiché questo lepidottero non ha nemici naturali fino a qualche anno fa le piante venivano distrutte anche perché questo parassita è vettore di diffusione di batteri e funghi come la Xanthomonas c . pelargonii. Oggi il controllo può essere eseguito con metodi biologici basati su insetticidi naturali come l'olio di neem, questi per essere efficace deve essere irrorato frequentemente e il Bacillus thuringiensis. Il controllo chimico e preventivo è la soluzione più risolutiva e si basa sull’uso di insetticidi Neonicotinoidi (Imidacloprid ) Provado facile compresse, (Thiamethoxam) Actara e Axoris compresse che agiscono sul sistema nervoso degli insetti, impedendo il loro sviluppo e l’alimentazione, l’azione sistemica agisce su uova, bruchi e adulti.

Le foto che seguono vi aiuteranno a conoscere il nemico più pericoloso dei pelargoni.

Maschio

maschio

Femmina

femmina

Le uova sono disposte su sepali e brattee del geranio.

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I vari stadi della larva

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Pupa

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La crisalide due giorni prima di mutarsi in farfalla

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Ecco le foto che vi mostrano i danni sulla pianta.

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Piera

 

 

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Ruggine ( Puccinia pelargonii zonalis )

La ruggine è una malattia fungina delle foglie di gerani zonali, causata dal fungo Puccinia pelargonii-zonalis, non attacca altre specie,  nemmeno i Parigini.
Nasce in Africa australe, ma è  diffusa in tutta la maggior parte del mondo, è giunta in Italia nel 1966. L'infezione interessa al 99% le foglie, raramente i piccioli, mai le radici e lo stelo.
La ruggine richiede condizioni di umidità per germinare ed infettare, la malattia è spesso più grave nei mesi più freddi ma può essere molto dannosa durante le estati umide. Le spore del fungo vengono sparse dal vento, dagli spruzzi d'acqua sulle foglie e attraverso i tagli. Purtroppo,  la malattia può avere un lungo periodo di latenza, il fungo può essere presente nelle foglie per circa due settimane prima della comparsa dei sintomi e in questo tempo possono infettarsi altri pelargoni zonali. Sulla superficie superiore della foglia si formano macchie clorotiche di dimensioni di 5-8 mm, in corrispondenza di esse sulla pagina inferiore appaiono piccole pustole arancione intenso che rilasciano una polverina, spesso le spore della ruggine si riuniscono in anelli concentrici. Negli attacchi gravi, le spore possono anche apparire sulla superficie superiore delle foglie che ingialliscono e cadono, indebolendo la pianta.
L’infezione si contrasta  tagliando ed eliminando le foglie colpite, evitando le bagnature serali per non permettere alle foglie di rimanere a lungo bagnate e facilitare la diffusione delle spore e irrorando prodotti a base di Poltiglia bordolese (sintomi iniziali) Bitertonol ( Baycor) Penconazolo ( Topas prodotto sistemico ).

 

Pustole sulla pagina inferiore

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Macchie clorotiche sulla pagina superiore

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Negli attacchi gravi le spore possono comparire anche sulla pagina su-

periore della foglia.

Macchie clorotiche (YL) piccole pustole (SL)

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